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Titolo: And when I'm feeling naughty
Fandom: Hetalia
Personaggi/Pairing: Austria, Austria/Ungheria
Rating: NSFW
Warning: het, storico...?
Wordcount: 370
Challenge: MMOM
Prompt: 4. Be my girl – The Police
Disclaimer: non so, se li considero miei antenati posso dire che almeno un po' mi appartengono? çwç
Roderich si passò una mano tra i capelli scuri. Sospirò guardando la parte vuota del proprio letto.
Di solito, la parte destra era occupata dalla sua splendida compagna, che era sempre incurante dell'etichetta di palazzo e passava tutta la notte da lui.
Non che lui ne fosse dispiaciuto alla fin fine. Certo, una maggiore osservanza delle regole gli avrebbe fatto piacere, ma sapeva benissimo com'era fatta Elizaveta.
Anche quando non erano sposati, quella donna passava le notti con lui. A volte restava immobile accanto a lui, e lo guardava con dolcezza. Altre prendeva l'iniziativa, e passavano delle ore fin troppo piacevoli.
Ancora si chiedeva a volte cosa quella donna forte ed indipendente avesse visto in lui per rimanergli accanto tutti quei secoli. Avrebbe potuto avere chiunque, con il proprio fascino, con il proprio corpo, ma lei aveva continuato a scegliere sempre lui.
Questo lo riempiva di un certo orgoglio.
Quella donna era sua, sempre. Anche in quel momento, in cui era lontana da lui, tornata nella sua terra per affari di Stato, poteva sentire la sua presenza in quella stanza.
La sua camera da letto, quando la notte era da solo, risvegliava in lui strani pensieri, che non avrebbe mai avuto coraggio di confessare a nessuno. Come avrebbe del resto potuto farlo?
I suoi pensieri si concentravano tutti su Elizaveta, sul suo perfetto corpo. Sul suo prosperoso seno e le proprie mani che lo toccavano. Sulle sue mani, che gli stringevano forte le braccia; o le sue unghie che gli graffiavano la schiena.
Gli bastava poco per eccitarsi quando era da solo, e nonostante lo reputasse poco nobile, le sue dita si avvolgevano attorno al suo sesso per soddisfare quell'impulso primordiale.
Non era neppure paragonabile a quando a toccarlo erano le mani dell'Ungherese. O quando erano le sue labbra che si chiudevano attorno al suo sesso.
Mosse più velocemente la mano, immaginando che fosse quella di Elizaveta.
Immaginò i suoi capelli che gli solleticavano le cosce, le sue dita che lo accarezzassero, mentre con la lingua giocava sul suo sesso.
Non gli servì affatto immaginare altre parti del corpo della donna, o altri atti che erano soliti compiere. Quello bastava perché la sua mano si ricoprisse del suo stesso seme, mentre lui gemeva il nome della donna.
Fandom: Hetalia
Personaggi/Pairing: Austria, Austria/Ungheria
Rating: NSFW
Warning: het, storico...?
Wordcount: 370
Challenge: MMOM
Prompt: 4. Be my girl – The Police
Disclaimer: non so, se li considero miei antenati posso dire che almeno un po' mi appartengono? çwç
Roderich si passò una mano tra i capelli scuri. Sospirò guardando la parte vuota del proprio letto.
Di solito, la parte destra era occupata dalla sua splendida compagna, che era sempre incurante dell'etichetta di palazzo e passava tutta la notte da lui.
Non che lui ne fosse dispiaciuto alla fin fine. Certo, una maggiore osservanza delle regole gli avrebbe fatto piacere, ma sapeva benissimo com'era fatta Elizaveta.
Anche quando non erano sposati, quella donna passava le notti con lui. A volte restava immobile accanto a lui, e lo guardava con dolcezza. Altre prendeva l'iniziativa, e passavano delle ore fin troppo piacevoli.
Ancora si chiedeva a volte cosa quella donna forte ed indipendente avesse visto in lui per rimanergli accanto tutti quei secoli. Avrebbe potuto avere chiunque, con il proprio fascino, con il proprio corpo, ma lei aveva continuato a scegliere sempre lui.
Questo lo riempiva di un certo orgoglio.
Quella donna era sua, sempre. Anche in quel momento, in cui era lontana da lui, tornata nella sua terra per affari di Stato, poteva sentire la sua presenza in quella stanza.
La sua camera da letto, quando la notte era da solo, risvegliava in lui strani pensieri, che non avrebbe mai avuto coraggio di confessare a nessuno. Come avrebbe del resto potuto farlo?
I suoi pensieri si concentravano tutti su Elizaveta, sul suo perfetto corpo. Sul suo prosperoso seno e le proprie mani che lo toccavano. Sulle sue mani, che gli stringevano forte le braccia; o le sue unghie che gli graffiavano la schiena.
Gli bastava poco per eccitarsi quando era da solo, e nonostante lo reputasse poco nobile, le sue dita si avvolgevano attorno al suo sesso per soddisfare quell'impulso primordiale.
Non era neppure paragonabile a quando a toccarlo erano le mani dell'Ungherese. O quando erano le sue labbra che si chiudevano attorno al suo sesso.
Mosse più velocemente la mano, immaginando che fosse quella di Elizaveta.
Immaginò i suoi capelli che gli solleticavano le cosce, le sue dita che lo accarezzassero, mentre con la lingua giocava sul suo sesso.
Non gli servì affatto immaginare altre parti del corpo della donna, o altri atti che erano soliti compiere. Quello bastava perché la sua mano si ricoprisse del suo stesso seme, mentre lui gemeva il nome della donna.