http://ranting-one.livejournal.com/ ([identity profile] ranting-one.livejournal.com) wrote in [community profile] mmom_italia2015-05-09 10:39 am

[Kuroshitsuji] Part of his world

Titolo: Part of his world
Fandom: Kuroshitsuji (Black Butler)
Personaggi/Pairing: Elizabeth Midford (Ciel/Elizabeth)
Rating: NSFW
Warning: Little Mermaid!AU; Self Love (headcanon: le sirene lo fanno con la bocca); Underage
Wordcount: 625
Prompt: #5 Elizabeth Midford
Disclaimer: Tutto della Toboso (e un pizzico della Disney, I guess), promesso.

Le era bastato uno sguardo per affezionarsi dal più profondo del suo cuore – così ingenuo del Mondo della Superficie – a quel giovanissimo essere umano all’apparenza così fragile, ma nei cui occhi brillava la voglia di vivere e l’amore per le persone che aveva intorno.
Non che questo gli fosse stato utile durante la tempesta che si era abbattuta sul suo veliero e all’incendio che aveva posto fine alla vita del suo amato cane e dei suoi ancora più amati genitori.
Elizabeth, creatura esperta del mare e delle sue correnti, una delle migliori nuotatrici che Nettuno avesse mai visto dal palazzo che abitava nelle profondità degli Oceani, era appena riuscita a portare in salvo il giovane di cui non sapeva nemmeno il nome, per poi lasciarlo solo sulla spiaggia – a portata dei suoi simili – addormentato e con un occhio ferito gravemente.
Di più una sirenetta come lei non avrebbe potuto fare.
Ma qualcosa di lui le era comunque rimasto, un segreto che il suo fratello così protettivo e la sua severissima madre non avrebbero mai dovuto scoprire; facendo attenzione a non essere vista Elizabeth raggiunse l’entrata di una grotta che ormai da molti anni era diventata il luogo in cui nascondersi per un po’ da tutto e da tutti, scivolò in un buco grande appena quanto lei e al termine della stretta galleria la vide, esattamente dove l’aveva messa qualche giorno prima.
Si trattava di una statua in marmo bianchissimo grande quasi quanto lei – quante rocce aveva dovuto spostare e poi rimettere a posto per poterla nascondere! – e anche se la pietra a volte faticava nel cogliere le espressioni e il sentimento della vita, questa era un’eccezione: gli occhi erano stati scolpiti con indubbia dolcezza, così come il sorriso appena accennato. Elizabeth appoggiò le mani sulle guance della statua, lo sguardo colmo di amore: era identica, davvero identica al giovane che aveva portato in salvo qualche giorno prima, così strinse le braccia attorno al collo rigido, accarezzando con devozione quelli che sarebbero dovuti essere capelli mentre avvolgeva la propria coda ricoperta di scaglie dal colore rosa pallido attorno alle gambe.
Non era il vero oggetto del suo amore, ma poteva sempre fare finta.
Si passò la lingua sulle labbra già gonfie e dopo aver chiuso i grandi occhi verdi baciò quella fredda bocca, tentennante, domandandosi con le guance in fiamme se anche gli esseri umani facessero l’amore a quel modo, se anche loro intrecciassero le lingue, le accarezzassero, stuzzicassero appena le labbra coi denti per ottenere più spazio possibile per dimostrare il loro desiderio di unirsi all’altro.
Con il petto premuto contro quello della statua i capezzoli di Elizabeth, già induriti a causa dell’eccitazione, parvero indurirsi ancora di più mentre fantasticava che la lingua del suo amato si muovesse nella sua bocca, che le sue braccia sottili si stringessero dietro la sua schiena per tenerla ancora un po’ più stretta e farle sentire come il suo desiderio e il suo affetto fossero ricambiati.
Era una fantasia dolcissima che la faceva sentire come se da un momento all’altro avrebbe potuto spiccare il volo e quando l’emozione fu troppa da sopportare Elizabeth si allontanò con un colpo deciso della coda, intenta a non sporcare per nessun motivo al mondo il suo preziosissimo tesoro.
Con occhi liquidi e languidi si voltò poi di nuovo a guardare la statua, ancora con quell’espressione dolce negli occhi scolpiti, e per l’imbarazzo si portò le piccole mani sulle guance bollenti. Ah, come si sentiva sciocca ad aver sprecato il suo primo bacio con quella bellissima roccia intagliata!, ma non le importava davvero poi così tanto: presto, una volta scoperto chi fosse e da dove venisse, avrebbe baciato anche quel giovane, per davvero, e nulla avrebbe potuto impedirglielo.

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